Per il 2050 si prevede un boom di centenari: il loro numero nel mondo è destinato ad aumentare ben otto volte nei prossimi trentacinque anni, passando dagli attuali 451.000 a quasi 3,7 milioni. Di questi, quasi la metà sarà concentrata in cinque Paesi: Giappone e Italia sono quelli che stanno “invecchiando” più rapidamente, insieme a Stati Uniti, Cina e India.

Il nostro Paese è uno dei più vecchi al mondo. L’Istat, nell’ultimo Rapporto, ci dice addirittura che siamo secondi solo al Giappone, con una stima di 168,7 anziani ogni 100 giovani.
Da anni gli scienziati, a proposito di longevità, mettono in correlazione la genetica e l’ambiente (Genotipo e Fenotipo).
Indubbiamente il dna di un individuo gioca un ruolo nel processo di invecchiamento. Il genotipo di un individuo (dato appunto dal suo corredo genetico, ovvero da ciò che è “scritto” nel dna contenuto nel nucleo di tutte le sue cellule e quindi immutabile) incide per una percentuale quantificata intorno al 30%.
Ma se questo è vero, determinante e fondamentale nell’invecchiamento, è altrettanto (anzi di più) lo stile di vita, il cosiddetto fenotipo, che incide sull’invecchiamento stesso. 
Quindi, sia chiaro a tutti anche in presenza di genotipo sfavorevole abbiamo molte probabilità di vivere più a lungo modificando il nostro stile di vita.
Uno stile di vita in grado di rallentare l'invecchiamento deve avere però un aprroccio multifattoriale, che si poggia su 4 cardini fondamentali:
1. Riduzione dei fattori di rischio
2. Alimentazione
3. Integratori alimentari naturali con effetto antiossidante
4. Attività fisica

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