L’invecchiamento e la morte preoccupano l’umanità da oltre 5000 anni. Quando si nasce si comincia a crescere, dopo la crescita si comincia ad invecchiare, il nostro processo di invecchiamento inizia appena dopo i 20 anni, anche se in realtà non ce ne accorgiamo.In un contesto caratterizzato da una tendenza ad un allungamento della vita, ma anche ad un conseguente invecchiamento della popolazione, la gestione della longevità consente di valutare, monitorare e gestire lo stato di salute e benessere, per ridurre al minimo i rischi di incorrere in patologie, acute e croniche, legate al trascorrere dell’età, ma anche agli errori comportamentali da un lato ed alle predisposizioni genetiche dall’altro.
In tutti gli organismi viventi esiste un delicato equilibrio tra la produzione di radicali liberi e la loro eliminazione ad opera dei sistemi di difesa antiossidante.
La rottura di questo equilibrio, indicata come stress ossidativo, provoca l’insorgenza di lesioni cellulari che, se gravi e protratte nel tempo, conducono ad una accellerazione del processo di invecchiamento e all’insorgenza di numerosissime malattie.
Le cause di aumentata produzione di radicali liberi sono svariate: inquinamento, stile di vita, alimentazione, alcool, fumo, esercizio fisico incongruo, stress psico-emotivo, malattie, traumi, infiammazioni, infezioni, vasculopatie, neoplasie, farmacoterapia. In condizioni di buona salute, il nostro organismo riesce a prevenire il danno da radicali liberi grazie al sistema naturale di difesa costituito dall’insieme degli antiossidanti, chiamati così proprio perchè contrastano l’azione, appunto, ossidante, dei radicali liberi. Una ridotta efficacia di tale sistema è da imputarsi sostanzialmente ad un deficit assoluto o relativo di antiossidanti, comunque determinatosi.
Secondo le teorie evoluzionistiche dell'invecchiamento l'evoluzione ha portato ad un genotipo ottimizzato per cui molta "energia" (intesa come capacità di adattamento, la plasticità, la capacità di riparazione del genoma) viene investita nelle età neonatale e giovanile-adulta a scapito di quella che rimane per i processi riparativi dell'età geriatrica. Questo drenaggio di risorse ha comportato un limite alla sopravvivenza.
Contrastare lo sviluppo di questi effetti dannosi è un compito che dovrebbe essere intrapreso al più presto, a partire dall’età adulta. Infatti in corso di invecchiamento, poi in tutti i sistemi fisiologici possono verificarsi alterazioni secondarie età-dipendenti.
Qual è la tua età biologica?
In altre parole è possibile conoscere se il nostro organismo è più incline all'invecchiamento ed alle situazioni patologiche ad esso correlato (malattie cardiache, ipertensione, diabete, osteo-atropatie, neoplasie etc.)?
Contrariamente al passato oggi ci si rivolge al medico non solo per curare una malattia ma anche per prevenirla e migliorare il nostro aspetto fisico. Ma per ritardare l'invecchiamento fisiologico e le malattie è necessario conoscere se il nostro organismo tende ad invecchiare più velocemente della sua reale età biologica.
Il "Longevity Score" è un Test innovativo che si basa sulla valutazione dello stato Redox del nostro organismo , cioè l'entità dello stress ossidativo e del potenziale antiossidante del nostro corpo, correlato con la funzionalità delle nostre arterie. Si esegue in maniera semplice e rapida mediante una puntura dal dito (per un piccolo prelievo di sangue) e il rilievo digitalico incruento della vasodilatazione delle arterie delle dita delle mani. Una volta rilevato il punteggio di longevità sarà possibile attuare percorsi terapeutici e nutrizionali specifici e personalizzati atti al miglioramento della qualità di vita sia in soggetti "sani" che in soggetti già affetti da patologie croniche (Ipertensione, diabete etc.).
Molti dati clinici confermano che prima si mettono in atto misure correttive della salute, quindi anche già dopo i trent’anni, maggiore può essere il miglioramento dell’aspettativa di vita ed, ovviamente, anche dell’estetica.
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